sabato 31 gennaio 2009

Genoa-Palermo: vendita in beneficenza bandiere Saharawi

Il Genoa Club Red’n Blue Ladies domenica 1 febbraio fuori dallo stadio Luigi Ferraris, prima della partita Genoa – Palermo, metterà a disposizione di tutti i Genoani che lo vorranno, le bandiere confezionate dalle donne del Saharawi.
I manufatti potranno essere acquisiti con un’offerta minima di 10,00 euro.
Il ricavato sarà totalmente devoluto alle donne del Saharawi che vivono in condizioni disperate e verrà consegnato direttamente a due rappresentati del popolo del Saharawi prima dell’incontro Genoa – Lazio in programma il 19 aprile 2009.
Ringraziamo preventivamente il popolo Genoano sicure che, così come in passato verso simili iniziative, sarà ben disposto e generoso.

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Progetto Genoa Club for Children




"un percorso per il recupero dei valori e della consapevolezza
della genoanità, dello sport e della socializzazione"

ASSOCIAZIONE CLUB GENOANI


Vuoi diventare socio anche tu del Genoa Club for Children?
L 'iniziativa è rivolta a tutti i bambini dai 7 ai 13 anni

"Genoa for children" la scuola di tifo e il club dei bambini.

Particolare attenzione sarà rivolta sul modo di stare insieme allo stadio, di far gruppo, di condividere momenti ed emozioni e la gradinata dei bambini con la gradinata Nord dovranno pulsare come un unico cuore.


I bambini ………………il futuro del Genoa.


Appuntamento davanti alla tribuna lato Nord 30 minuti prima della partita. I bambini saranno prelevati e portati nella gabbia superiore lato Nord da personale docente e da personale del direttivo dell'Associazione Club Genoani.

I bambini saranno accompagnati all'esterno 30 minuti dopo la fine della partita.
Si richiede l'iscrizione (manleva) presso la sede dell'associazione via Montebruno 44 rosso (sino al 6 Ottobre sarà possibile iscriversi tutti i giorni dal Lunedì al Venerdì dalle 15.00 alle 19.30). Sui siti www.acg2000.it; www.grifoni.net; www.grifoni.org è scaricabile il modulo di iscrizione (sul nostro sito in fondo a questa pagina).

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giovedì 29 gennaio 2009

Il Milan stanco casca nella trappola del Genoa


















I rossoblù fanno sfuriare i rossoneri poco concreti nel primo tempo, che riescono a passare solo su punizione di Beckham. Nel finale quattro passaggi e tiro in porta di Milito che porta via un punto prezioso e strameritato

E’ la notte magica del Genoa a Milano: Milito lascia la sua zampata vincente sull’erba di San Siro. I rossoblù prendono un punto strameritato. Anzi, ringraziano vivamente la truppa di Ancelotti: con la vittoria a Marassi dell’andata, il Milan deve rinunciare a quattro punti. Il match di stasera ha visto i rossoneri molto tonici nel primo tempo: ma non hanno saputo concretizzare la loro superiorità. Detto in soldoni: il Milan ha provato a sfiancare il Genoa giocando imponendo un gran ritmo, ma nel secondo tempo si è visto il suo evidente calo vistoso. Non avendo messo fieno in cascina nella prima frazione, al Diavolo è stata fatale la ripresa e il povero Ancelotti (ma perché ha cambiato Pato con Ronaldinho e ha lasciato in campo l’inutile Seedorf?) non vi ha potuto porre rimedio. Insomma, il Milan ha corso in lungo e in largo ottenendo ben poco, cascando nella trappola preparata da Gasperini che era ben conscio della migliore tenta atletica della sua squadra. Scendendo nel dettaglio, la superiorità dei padroni di casa si notata praticamente solo sui calci piazzati: azioni vere poche. Infatti sono solo due le azioni salienti concluse con tiri in porta: al quarto d’ora il tiro da lontano di Beckham (tra i migliori dei suoi assieme a Kakà, ispiratore delle manovre) che Rubinho devia in angolo, mentre sei minuti dopo Pato anticipa l’inglese tirando maldestramente fuori. Il Milan ha centrato due traverse su punizione due volte con Pirlo. Il gol del vantaggio è scaturito sempre su punizione, tirata stavolta da Beckham che aveva subito fallo da Milanetto. Tiro a girare dell’inglese dall’angolo destro genoano, poco fuori dall’area di rigore, e palla dentro: merito anche della barriera mal sistemata e da Rubinho piazzato in posizione poco felice. I primi ’45 minuti si concludono con ben sette ammoniti, per falli tutto sommato meno cattivi: ma l’arbitro Gervasoni era di tutt’altra opinione. Alla fine saranno nove i cartellini gialli: gli ultimi due di per falli molto cattivi di Flamini e Maldini. Quest’ultimo si è trovato spesso in difficoltà con Milito.
Dall’altro lato il Grifone, attento e sornione. Prima il condottiero Gasperini lo ha schierato in posizione attendista, chiudendo gli spazi agli avversari con cinque centrocampisti e due sole punte (Milito e Sculli) supportate a turno dall’uomo assist Juric con Thiago Motta in regia. Con la sostituzione di Modesto con Jankovic dopo i primi 40 minuti, sotto di un gol, il Genoa ha cambiato volto. Nel primo tempo si era reso pericoloso soltanto con una sventola su punizione di Thiago Motta, parata da Abbiati. Nel secondo tempo, esce il brasiliano (fino a quel momento il migliore) per infortunio ed entra Vandenborre: i rossoblù iniziano a salire di giri mentre il Milan, invece di chiudere la gara con una seconda rete, scende progressivamente e verticalmente. I rossoneri si fanno vedere solo nel quarto d’ora finale con una punizione di Ronaldinho (sempre su calcio piazzato) che Rubinho riesce a parare. Siamo nel finale e ha inizio la danza del Genoa, con un colpo di testa di Biava finito di poco sopra la traversa. Poi è il turno di Milito, che al 35° sempre di testa impegna Abbiati che toglie letteralmente la palla dalla porta. Ma l’appuntamento con il gol è solo rimandato di pochi minuti. Correva il 42°: i rossoblù trovano ampi spazi, con gli uomini di Ancelotti che li guardano come gatti di marmo. Il convincente Palladino, subentrato a uno stanco Sculli, crossa dalla destra un pallone delizioso che Biava (sempre efficace nei suoi inserimenti offensivi) devia per il Principe fromboliere che mette la sfera dentro il sacco. Fuorigioco? No, c'era l'immobile Favalli a tenerlo in gioco. Quattro passaggi e tiro in porta: un altro miracolo dell’orologio svizzero, pardon zeneize, creato da Gasperson che può ancora sognare la Champions League.

Marco Liguori

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mercoledì 28 gennaio 2009

Beckham illude il Milan, Milito lo riacciuffa: 1-1






(AGM-DS) - 28/01/2009 22.29.44 - (AGM-DS) - Milano, 28 gennaio - Nella 21.a giornata di Serie A, Milan-Genoa finisce 1-1. Carlo Ancelotti manda Ronaldinho in panchina per il terzo match di fila. Al suo posto, nel 4-3-1-2 rossonero, c’e` ancora Seedorf. In difesa rientra Jankulovski sull’out mancino, con Favalli che torna al centro in luogo di Senderos. Gian Piero Gasperini opta per un 3-4-1-2 nel quale Thiago Motta si muove dietro alle due punte, Sculli e Milito. Inizia la partita e Biava sbaglia un rinvio, servendo il destro educato di Beckham. L’inglese spara la conclusione dal limite dell’area, ma Rubinho si salva in corner. Al 16’ Pirlo calcia una punizione tecnicamente perfetta dai 25 metri. Il pallone batte Rubinho ma non l’incrocio dei pali, contro cui si stampa. I rossoneri paiono in controllo totale della partita, con il Genoa costretto spesso al fallo sistematico. Al 15’ viene ammonito Juric per un fallo su Ambrosini, al 19’ Criscito per un intervento ai danni di Pato. Al 21’ Zambrotta mette dentro un cross interessante su cui Pato anticipa Beckham, meglio piazzato.

Occasione mancata per il Milan e subito chance per il Genoa, che al 26’ spaventa San Siro con un corner sul quale Thiago Motta arriva prima di tutti mandando a lato di testa. Gli ospiti iniziano a uscire dal guscio e al 28’ Favalli e` costretto alle brutte maniere contro Sculli, prendendosi il terzo cartellino del match. La quarta ammonizione e` per Beckham, che al 30’ entra duramente su Juric. Ma l’inglese si fa perdonare in fretta. Accade al 33’, quando l’inglese calcia una punizione dal limite sinistro dell’area. La palla si insacca alla perfezione sotto l’incrocio dei pali alla destra di Rubinho. Ed e` 1-0. San Siro va in delirio per il secondo gol italiano di Beckham. Il Genoa comunque non molla. Gasperini al 39’ toglie Modesto e mette Jankovic, passando al 3-4-3. E al 42’ conquista una punizione dal limite con tanto di ammonizione ai danni di Zambrotta. Thiago Motta tira alla perfezione, Abbiati si salva in qualche modo. A chiudere il primo tempo e` pero` il secondo legno di Pirlo, questa volta una traversa. Subito dopo Thiago Motta deve lasciare il campo, sostituito da Vanden Borre.

Beckham accusa un problema agli adduttori ma resta in campo. L’inglese ci riprova su punizione al 48’, pero` Pato non trova la deviazione. Al 50’ Maldini fa vedere la propria stoffa bloccando un’iniziativa di Milito. La sfida e` tesa, le occasioni pero` iniziano a venire meno. Al 61’ si fa sentire Sculli, con un gran colpo di testa che esce a lato. Ma le emozioni sono poche. Al 63’ Gasperini esaurisce i cambi inserendo Palladino per Sculli. Il neo entrato al 67’ mette dentro un buon pallone per Vanden Borre, eppure il belga calcia male. Beckham si guadagna la standing ovation uscendo dal campo al 71’, con Flamini che entra al suo posto. Al 75’ entra anche Ronaldinho al posto di Pato e subito il brasiliano spaventa Rubinho dalla stessa zolla da cui Beckham aveva messo l’1-0. Ancelotti decide di coprirsi e al 79’ inserisce Senderos per Seedorf. Il Genoa si fa ancora pericoloso, e all’87’ pareggia meritatamente i conti con il solito Milito. I rossoneri non approfittano del ko della Juventus e salgono solo a 41 punti. Il Genoa tiene il quarto posto nonostante il successo della Roma e va a 37 lunghezze.

(M. Fontana, DTS)

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martedì 27 gennaio 2009

Genoa: eguagliato il record di giornate consecutive con reti in A


Uno studio della Fondazione Genoa evidenzia che nella stagione attuale è stato raggiunto il numero di 12 partite consecutive nella massima serie in cui sono state segnati gol, risultato conseguito nella stagione 1946/47. Però nel 2008/09 si è registrato nella sequenza un numero maggiore di vittorie e un minor numero di sconfitte rispetto a 62 anni fa

Il Genoa ha eguagliato nella stagione attuale il record di gare consecutive in cui ha segnato reti nella massima serie, detenuto nel 1946/47. Lo specifica in uno interessante studio la Fondazione Genoa 1893, pubblicato sul suo sito, curato dal professore Stefano Massa, responsabile scientifico per gli studi dell'ente. Sono ben 12 le partite in cui la squadra rossoblù ha segnato almeno una rete: la sequenza positiva del campionato di 62 anni fa avvenne a cavallo tra il febbraio e il maggio del 1947. Invece, quella del torneo 2008/09 è stata ottenuta tra ottobre e dicembre 2008 e il gennaio 2009. Ma c'è un particolare beneaugurante per i tifosi del grifone: rispetto al 1947, nella stagione corrente si è registrato un numero maggiore di vittorie (sei contro le cinque di allora), e un minor numero di sconfitte (una contro quattro). E' forse un segnale incoraggiante che può far pensare a un piazzamento finale migliore: allora il Genoa finì al decimo posto assieme all'Inter, alla Lazio e ai cugini della Sampdoria. La Fondazione ha preparato una tabella (vedi sotto) con il raffronto delle 12 gare.

Marco Liguori

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lunedì 26 gennaio 2009

Ritocchi alla nave Genoa

Per il Genoa si attendono soltanto alcuni ritocchi al suo scafo, irrobustito dopo la consistente campagna di 12 acquisti e 14 cessioni che è molto ben riuscita a giudicare dal quarto posto in classifica. Sulla sponda genoana non si attendono particolari arrivi col "botto". A meno che "l’ammiraglio" Preziosi, vista la necessità di trovare un "vice Milito", non voglia pensare a Saviola in rotta con il Real. Secondo il sito Transfermarkt.de la sua quotazione iniziale di mercato non è particolarmente cara, pari a 5 milioni, anche a causa del fatto che ha giocato in Liga appena 172 minuti: però la squadra madrilena probabilmente alzerà la posta al richiedente. Ad ogni modo, una delle idee della dirigenza del grifone è la ricerca di un sostituto del "Principe", o quanto meno di un altro attaccante da schierare titolare in modo opposto a Sculli: le voci di mercato hanno riferito del viola Semioli, ma non sembrano concretizzarsi. Negli ultimi anni la società rossoblù ha preferito pescare in Sudamerica i giocatori del reparto offensivo: era spuntata la pista Barrios, poi affievolitasi. In Argentina ci sono due nomi "papabili": il 21enne Viatri, capocannoniere con 7 reti del Boca Juniors nel torneo Apertura, quotazione 1,8 milioni, e quello (sempre con 7 gol) dell’Independiente Avellaneda, Nuñez (nella foto), di 24 anni. Le trattative di questa punta, che spazia di frequente la sua posizione da sinistra a destra del fronte d’attacco, partono da 2,1 milioni. Cifre non impossibili. Un’altra esigenza del Genoa riportata da "radio mercato", forse con una priorità più alta, è quella di rintracciare un centrocampista capace di recuperare palloni e di contrastare la manovra avversaria. Ecco spiegato il possibile interesse verso Donadel, su cui c’è anche il Parma. La sua quotazione di mercato è di 9 milioni: forse potrebbe arrivare a fine stagione, visto che il contratto scadrà il 30 giugno prossimo. Ma c’è anche la pista Pelè: il 21enne giocatore del Porto, che ha giocato appena 23 minuti in campionato e 35 in Champions, potrebbe essere l’elemento di peso ideale per il settore mediano. La sua base d’asta è di 5 milioni. In difesa, il Genoa dovrà sciogliere il rebus Potenza (valore iniziale 1,5 milioni): Gasperini lo utilizzato solo per 199 minuti.

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domenica 25 gennaio 2009

Genoa, il quarto posto fa male...

GENOVA - Il Genoa rallenta, ma allunga lo stesso sul suo immediato inseguitore (Napoli) e ringrazia il suo Principe. A Marassi finisce 1-1 la sfida con il Catania, il Grifone manca la quarta vittoria consecutiva, ma guadagna un punto sul Napoli quinto. Pari giusto al Ferraris, ottima la prestazione del Catania che ha un solo torto: non aver sfruttato fino in fondo la superiorita' numerica e aver incassato il gol del pareggio in 11 contro 10.

Il Genoa deve ringraziare il cuore dei suoi giocatori e il solito Milito. Al rientro dopo un lungo infortunio, il Principe trova il 13esimo gol in campionato che vale un punto importantissimo. Ha giocato l'ultimo quarto d'ora con i crampi, eppure ha creato gli ultimi due pericoli della gara. Gasperini lo lancia dal primo minuto al centro del tridente completato da Sculli e Jankovic. Nel 3-4-3 del Grifone Milanetto in cabina di regia con Thiago Motta al suo fianco. Il Catania di Zenga (in tribuna per squalifica, in panchina il suo vice Irrera) risponde con il 4-3-3. Mascara, Martinez e Paolucci (preferito a Morimoto) gli attaccanti. In campo dal primo minuto anche l'ultimo arrivato Capuano, esterno sinistro della difesa a 4.

Il Genoa, quarto in classifica, punta al poker di vittorie, il Catania vuole riscattare il ko interno con il Bologna e dimostra dai primi minuti di essere in giornata. Gioca bene la squadra rossazzurra, Mascara e Paolucci mettono in difficoltà la difesa genoana e anche il centrocampo a 3 crea più di un problema alla coppia Thiago Motta-Milanetto. Nel Genoa si muove bene Jankovic, subito n sintonia con Milito, solita corsa a tutto campo per Sculli.

Nei primi venti minuti solo Catania: Mascara, al 22', sfiora la traversa su punizione. Al 12' ancora etnei pericolosi sui calci piazzati: calcia Mascara, Capuano e Martinez si ostacolano e non trovano la deviazione vincente. Al 17' è Criscito a salvare con un grande intervento su Paolucci che si era liberato benissimo in area. Il Genoa non riesce a fare il gioco che lo ha portato al quarto posto, merito anche del Catania che concede solo due tiri dalla distanza a Jankovic e Sculli. Milito non è al top, ma la classe resta e, al 38', salta netto in area Terlizzi, poi il suo destro finisce sull'esterno della rete. Al 41' un sinistro di Baiocco sfiora la traversa, dall'altra parte, invece, la centra Bocchetti con un colpo di testa su cross di Mesto. Jankovic (bene) e Milito ci provano all'ultimo minuto, ma il Principe sbaglia.

Genoa in crescita nel finale di tempo, ma il Catania controlla bene e anche nella ripresa fa un'ottima figura, aiutato anche da un errore del guardalinee che ferma Jankovic in fuorigico (regolare la posizione del serbo), vanificando l'assist per Milito e il gol a porta vuota dell'argentino. Al 16' il Genoa resta in 10: espulso Ferrari per doppia ammonizione. Il Catania ci crede e fa bene a farlo perche' al 22' passa: bel cross dalla destra di Baiocco, Martinez salta più in alto di Biava e mette dentro: rossazzurri in vantaggio.

In inferiorità numerica e sotto di un gol il Genoa non si arrende, Gasperini le prova tutte e al 28' viene premiato trovando il pari con Milito che risolve una mischia firmando l'1-1. Gioca bene in 10 la squadra rossoblù, ma il Catania non demerita e rischia solo su due iniziative di Milito che, nonostante i crampi, mette i brividi a Bizzarri. Finisce 1-1, risultato giusto.

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CALCIO, GENOA; GASPERINI: MALE NEL 1/O TEMPO, BRAVI IN DIECI

"Quando a fine partita tutto lo stadio contesta pesantemente l'arbitro vuol dire che qualcosa non ha funzionato". L'allenatore del Genoa Gian Piero Gasperini punta l'indice sull'arbitro Banti, per la direzione della gara contro il Catania. "Dopo l'incontro di lunedì con gli arbitri, mi è sembrato che è mancata da parte di Banti quella serenità di cui si è parlato". "Al di là degli episodi che non ci sono stati favorevoli - aggiunge Gasperini -, nel primo tempo abbiamo giocato male e il Catania ha fatto meglio di noi mettendoci in difficoltà. Nella ripresa, invece, c'è stato annullato un gol, poi l'espulsione di Ferrari, siamo andati sotto, ma i ragazzi sono stati bravissimi a pareggiare e a sfiorare anche la vittoria. Il punto di oggi è guadagnato, con questo pari ci siamo fatti un regalo, visto l'andamento della partita. Da una parte abbiamo perso un'occasione perchè il miglior Genoa - spiega ai microfoni di Sky - poteva vincere la gara, dall'altra siamo stati bravi a reagire perchè la partita si era messa male". Chiusura dedicata a Milito, ancora una volta decisivo. "Per noi è importante che Diego sia tornato dopo una lunga assenza e che abbia dimostrato di essere guarito. Se avremo il miglior Milito le nostre possibilità di far bene aumenteranno". (25/01/2009) (Spr)

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sabato 24 gennaio 2009

Super-multa a Preziosi va alla lotta contro la Sla


Disciplinare 100.000 €

Super-multa a Preziosi va alla lotta contro la Sla

Patteggiamento atipico - ma carico di buon senso - quello che si è verificato nell’aula della Disciplinare in occasione della riunione di discussione del deferimento di Enrico Preziosi per le vicende legate al fallimento del Como, risalenti al 2004. Il presidente del Genoa, difeso dall’avvocato Maria Grassani, ha proposto (di concerto con il procuratore federale Palazzi) l’applicazione della pena su richiesta delle parti ex art. 23 C.G.S., patteggiando quattro mesi di inibizione e il versamento di 100.000 euro. La particolarità sta nel fatto che Preziosi ha richiesto, con il consenso della Procura, che la somma fosse destinata alla lotta contro la Sla, episodio per ora unico in ambito sportivo.

Abete felice La proposta è stata accolta e rappresenta il primo caso in cui un tesserato Figc, sottoposto a procedimento disciplinare, si impegna a versare una cifra così rilevante, destinandola alla lotta contro il male che ha colpito numerosi personaggi dello sport. Sarà sicuramente soddisfatto Abete, che s’è impegnato per conto della Figc a sostenere la ricerca sulla Sla e sulle patologie legate al calcio, insediando una commissione medico-scientifica.

Per Signorini. La donazione di Preziosi riveste particolare significato anche perché, per espressa volontà del presidente, è stata destinata alla lotta contro la malattia che, in passato, ha colpito anche Gianluca Signorini, dimenticato capitano del Genoa nonché padre di Alessio, che gioca proprio nel Grifone e domenica era in panchina a Lecce.

Nicola Binda

Fonte Gazzetta dello Sport

venerdì 23 gennaio 2009

Gasperini e il Genoa

Intervista del tecnico rossoblù alla Gazzetta dello Sport oogi in edicola. "La mia squadra è nata tra i bambini e piace anche a Diego Maradona". Il ritratto dell'allenatore che incanta anche Mourinho senza effetti speciali

Gian Piero Gasperini. 50 anni, alla guida del Genoa dal 2006. Ansa
MILANO, 23 gennaio 2009 - "Devo molto alla Juve, che faceva grande calcio, non a Moggi. Sull'etica sono severo". A parlare è Gian Piero Gasperini, il tecnico del Genoa, intervistato da Luigi Garlando sulla Gazzetta che trovate oggi in edicola". L'allenatore rossoblù racconta il fenomeno-Genoa che incanta tutti. Anche Maradona e Mourinho. "Diego mi ha fatto i complmenti. Meno male che non mi ha riconosciuto. Quando giocavo a Pescara gli avevo aperto un labbro".
Mourinho si sente il migliore. Migliori di lei esistono?
"Presumo di sì, anche nelle serie inferiori"
Mourinho: "Gasperini è il migliore". Chi ha sofferto lei?
"Allegri. Il Cagliari mi ha impressionato. Gioca bene. Riflette la qualità del tecnico".
Allegri, Zola, Maradona, Gasperini: c'è una generazione di ex fantasisti al potere. Solo una coincidenza?
"Forse no. Con i 3 punti devi avere il gusto di cercare sempre la vittoria, come un tempo cercavi la giocata".

mercoledì 21 gennaio 2009

Boško Janković

Boško Janković (Belgrado, 3 gennaio 1984) è un calciatore serbo che gioca come centrocampista offensivo nel Genoa e nella Nazionale serba.

Si distingue per un tiro dalla distanza potente e preciso, soprattutto col piede destro. Per questa caratteristica, la sua collocazione tattica più congeniale è quella di ala sinistra o mezzapunta, sempre sul centro-sinistra, da dove può partire ed accentrarsi per cercare il tiro col suo piede migliore.

Esordisce nella stagione 2002-2003 con la Stella Rossa Belgrado, con la quale segna 3 gol in 14 presenze. Nella stagione 2005-2006 ottiene i primi successi, con 12 gol segnati in 6 gare, portando la Stella Rossa alla gloria e garantendosi il titolo di miglior giocatore del 2006[1]. Vince tre campionati e 3 coppe nazionali.

Nell'estate 2006 passa al Maiorca, disputando una ottima stagione nella Primera División segnando 9 reti.

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domenica 18 gennaio 2009

LECCE-GENOA 0-2, PER I LIGURI CHAMPIONS PIU' VICINA

















(AGI/ITALPRESS) - Lecce, 18 gen. - Terza vittoria consecutiva e quarto posto solitario a 35 punti. Il Genoa di Gasperini avanza prepotentemente la propria candidatura per un posto in Champions League. A Lecce finisce 2-0 per i liguri, grazie alle reti di Jankovic e Sculli che inguaiano i padroni di casa. A fine gara fischi da parte del pubblico salentino nei confronti della societa' di Semeraro. In avvio Beretta ripropone un 4-3-3 che la dice lunga sulle intenzioni dei padroni di casa, mentre i continui cambi di posizione sono la caratteristica di partenza dei liguri. La formazione di Gasperini parte con un 3-4-3 che all'occorrenza si trasforma in 4-4-2: Rossi e Mesto si alternano nei ruoli di trequartista e di esterno di fascia destra. Le due squadre si affrontano a viso aperto e ne viene fuori un match sempre in bilico e con continui capovolgimenti di fronte. L'opportunita' piu' importante capita sui piedi di Mesto al 25': il centrocampista viene lanciato a tu per tu con Benussi che pero' lo ipnotizza e ribatte la sua conclusione centrale. A questo punto gli ospiti alzano il loro baricentro e assumono il comando delle operazioni: Mesto e' una vera e propria spina nel fianco per Giuliatto e la' in mezzo Caserta non sembra in giornata. La ripresa inizia a ritmi piu' contenuti, con i padroni di casa piu' convinti dei propri mezzi e un Genoa meno dinamico. Per vedere la prima vera occasione bisogna attendere il 22' quando Tiribocchi, lanciato solo davanti a Rubinho, si allunga troppo il pallone e vede svanire il tutto. Passano due minuti e Jankovic punisce l'errore dell'attaccante salentino portando in vantaggio i suoi con una prodezza di tacco degna del miglior Roberto Mancini: suggerimento di Thiago Motta per l'ex centrocampista del Palermo che con un colpo da biliardo beffa Benussi sul primo palo. Beretta cerca di correre ai ripari inserendo Cacia ma la fatica si fa sentire e il compito dei salentini si fa arduo ed e' addirittura il Genoa a raddoppiare con Sculli in contropiede.

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giovedì 15 gennaio 2009

Olivera: "Posso giocare anche accanto a Milito"

L’uruguaiano dice che vuole restare al Genoa. «Voglio dimostrare sul campo quanto ci tenga a restare un giocatore di questa squadra. Qui mi trovo a meraviglia, siamo un gruppo affiatato»

Olivera ci ha preso gusto. Dopo il gol decisivo contro il Chievo, la partita contro il Torino e quella contro l’Inter, l’uruguaiano non vorrebbe più lasciare il Genoa. «Voglio dimostrare, sul campo, quanto ci tenga a restare un giocatore del Genoa, qui mi trovo a meraviglia perché siamo un gruppo affiatato. La partita della svolta? Dico con il Torino perchè abbiamo dimostrato di essere fisicamente e mentalmente pronti dopo la ripresa, sopperendo ad assenze come quella di Milito». Olivera si candida anche come punta esterna, a fianco del centravanti argentino. «Quando torna il Principe spero di avere la possibilità di giocarci insieme. Se la squadra vince, comunque, va sempre tutto bene e, anche in trasferta, ormai si va per ottenere il massimo». La prossima partita, contro il Lecce, si annuncia difficile. «Ci aspetta una partita tosta, contro una squadra che ha fame di punti ed è in lotta per la salvezza. Continuando a lavorare e a correre così, possiamo restare in alto».

Milito: con Maradona ho parlato di Nazionale

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mercoledì 14 gennaio 2009

Coppa Italia: Inter- Genoa 3- 1

MOURINHO: ADRIANO, COSI' TI VOGLIO
GASPERINI: ARBITRO HA CONDIZIONATO GARA
(ANSA) Il Genoa resiste 100 minuti, di cui 80 in dieci, ma alla fine cede 3-1 all'Inter negli ottavi di coppa Italia. Partita in salita per i liguri, che al 20' perdono Biava per un fallo da rigore su Adriano. L'imperatore sbaglia il penalty, ma si fa perdonare segnando al 74'. Dopo 4' la risposta rossoblu' con un missile di Marco Rossi che si infila nel sette. Nei supplementari uno-due dei nerazzurri, che nei quarti trovano la Roma, prima con Cambiasso e poi con Ibra. "Adriano ha bisogno della mia fiducia e io della sua". Josè Mourinho è soddisfatto della prova del brasiliano che ha contribuito, con un gol, alla qualificazione ai quarti di coppa Italia dell'Inter. "Il rigore sbagliato? Non è importante. Non sbaglia solo chi non li tira. E Adriano lo ha fatto.

Sono contento perchè ho visto un atteggiamento migliore da parte sua. Ora andiamo avanti giorno dopo giorno. Adriano ha qualità diverse da Ibrahimovic e Crespo e può sempre dare un contributo importante alla squadra", ha proseguito il tecnico portoghese che è rimasto contento anche della prova complessiva della squadra. "Abbiamo fatto un buon 2° tempo e dei supplementari di grande qualità. È vero che il Genoa ha giocato a lungo in 10, ma noi abbiamo avuto almeno 10-12 palle-gol per chiudere anzitempo la sfida". Ora la Roma: «Con i giallorossi sarà un vero spettacolo. Mi piace giocare contro di loro, sono una squadra che fa un calcio positivo. E spero ci siano molti più spettatori. L'anno scorso in finale la Roma ha vinto, quest'anno l'abbiamo già affrontata in Supercoppa e in campionato. Chissà forse la ritroviamo anche in Champions...".

"E' stata una gara condizionata dall'espulsione". Sono piene d'amarezza le parole di Gian Piero Gasperini, tecnico del Genoa, al termine della sfida con l'Inter. "Complessivamente abbiamo giocato una buona partita. Siamo riusciti a difenderci sempre con ordine anche in 10 ma l'espulsione di Biava dopo appena 19' ci ha condizionato. Gli arbitri dovrebbero imparare a gestire la gara da soli. E non a prendere decisioni sentendo sempre i guardalinee". Gasperini ha un altro rimpianto. "Sullo 0-0 abbiamo avuto un'opportunità con Vanden Borre e mi è sembrato di vedere un contatto in area. Se in quell'occasione l'arbitro avesse preso un'altra decisione, la gara sarebbe andata diversamente. Ma sono episodi. Mi dispiace aver dovuto giocare una partita così sulla difensiva. Poi sull'1-0 era già difficile mantenere la calma, poi con il gol di Rossi abbiamo iniziato a crederci. L'unica speranza era quella di arrivare ai rigori, ma purtroppo non siamo riusciti a centrare l'obiettivo".

(kataweb.it)Inter all'esame Genoa. Dopo il mezzo passo falso in campionato contro il Cagliari, l’Inter ha subito l’occasione di riscattarsi nel penultimo ottavo di finale di Tim Cup. Al Meazza è di scena il sorprendente Genoa di Gasperini per una sfida secca, senza appello: in palio c’è la qualificazione ai quarti contro la Roma (21 gennaio e 4 febbraio). Mourinho ha parlato chiaro alla vigilia: lo Special One alla Coppa ci tiene, eccome. E allora a giocare non sarà l’Inter 2, come siamo stati abituati a vedere nelle ultime edizioni della competizione. Sul terreno di San Siro scenderanno in campo quasi tutti i titolari nerazzurri. Osservato speciale sarà Adriano su cui la società ha deciso ancora una volta di puntare e che sarà chiamato a ripagare la fiducia. Rientra anche Maicon, con Jimenez al vertice della mediana che dovrà sostenere l’Imperatore e Crespo, preferito a Ibrahimovic. Gli argentini giocheranno sotto lo sguardo di uno spettatore d’eccezione: il ct della albiceleste Diego Armando Maradona. L’ex Pibe de Oro in tribuna avrà anche l’occasione di scambiare due chiacchere con Diego Milito, in attesa di una convocazione in nazionale. Il Principe del Genoa è pronto al rientro ma Gasperini non lo vuole rischiare. Il tecnico rossoblù, che punta tutto sul campionato, schiera allora una squadra ampiamente rimaneggiata con l’innesto di molti giovani alla ricerca della ribalta. A reggere l’attacco sarà Sculli, sostenuto da Mesto e dal belga Vanden Borre.
Inter (4-3-1-2): Toldo; Maicon, Burdisso, Samuel, Maxwell; Muntari, Chivu, Zanetti; Jimenez; Crespo, Adriano
Genoa (4-3-2-1): Scarpi; Modesto, Biava, Bocchetti, Ferrari; Juric, Milanetto, Rossi; Mesto, Vanden Borre; Sculli
Arbitro: Gava di Conegliano
L’Inter spreca, Genoa in 10. Nessun gol ma molte emozioni a San Siro per il primo tempo di Inter-Genoa. I nerazzurri, con Crespo schierato a sorpresa al posto di Ibrahimovic, comandano il gioco ma il Genoa 2 è ben messo in campo e non rinuncia ad attaccare. La prima frazione è segnata da un clamoroso errore dell’arbitro Gava che (dopo essersi consultato con l'assistente) fischia un rigore inesistente a favore dell’Inter per un fallo fuori area di Biava, che viene anche espulso. Adriano non approfitta del regalo e si fa ipnotizzare da Scarpi. Il Genoa anche in dieci uomini riesce a reggere bene il confronto. Occasioni anche per Vanden Borre e, nel finale, di Crespo: provvidenziale la deviazione di Ferrari.
30° INTER IN VANTAGGIO! ADRIANO! 1-0 Il gol. Maxwell va al cross tagliato dalla sinistra, palla perfetta per la testa di Adriano che ruba il tempo ai difensori genoani
34° PAREGGIO DEL GENOA! MARCO ROSSI! 1-1 Il gol. Rossi ruba palla a Javier Zanetti sulla trequarti, si porta appena dentro l'area e scarica un bolide che si insacca all'incrocio dei pali alla destra dell'incolpevole Toldo
Novanta minuti non bastano Non bastano i 90 minuti regolamentari per definire la squadra che affronterà la Roma ai quarti di Coppa Italia. Dopo il vantaggio di Adriano alla mezzora la partita sembrava essere chiusa per l'Inter. Ma solo dopo quattro minuti ci ha pensato Marco Rossi con un gran gol a rimettere tutto in discussione. Niente da fare per i nerazzurri nell’assedio finale: Scarpi miracoloso. Ora l'overtime.
10°INTER IN VANTAGGIO! CAMBIASSO! 2-1 Il gol. Ibrahimovic prova la botta da lontano, palla violentissima: Scarpi è indeciso e si fa sfuggire la palla. Cambiasso è in agguato e mette dentro
13° TRIS DELL'INTER! IBRAHIMOVIC! 3-1 Il gol. Ibrahimovic fa un numero dei suoi. Tiene la palla in area e semina il panico, attrae Scarpi e poi lo beffa con un tunnel
Inter, che fatica col Genoa. Ci sono voluti i tempi supplementari all’Inter per avere la meglio su di un Genoa in dieci uomini. Nell’overtime sale in cattedra Ibrahimovic che prima, con una sassata respinta male da Scarpi, provoca il vantaggio di Cambiasso. Poi fa un numero dei suoi e riesce a infilare con un tunnel il portiere rossoblù, comunque grande protagonista per tutta la gara. Sul 3-1 la partita si chiude. Il Genoa continua a giocare con grande dignità mentre l’Inter comincia a pensare ai quarti, in programma dalla settimana prossima. Ad attendere i nerazzurri sarà la Roma, rivale di sempre nelle ultime quattro finali della Tim Cup. Questa volta è in palio soltanto la semifinale, ma non c’è dubbio che lo spettacolo non mancherà.

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martedì 13 gennaio 2009

Genoa: Olivera in dubbio con l’Inter. Cercasi centravanti

Il presidente Preziosi, alla fine dell’entusiasmante vittoria sul Torino, è stato categorico: «Della Coppa Italia non sappiamo che farcene, la onoriamo ma non c’interessa molto». Più chiaro di così...

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sabato 10 gennaio 2009

Il Genoa senza Milito batte 3 a 0 il Torino


ROMA (10 gennaio) - Il Genoa ha battuto 3-0 il Torino nel primo anticipo della terza giornata. Le reti sono state segnate nel primo tempo al 18' da Biava e nella ripresa al 3' da Jankovic e al 40' da Thiago. Con questo successo la squadra di Gasperini raggiunge la Fiorentina al quarto posto ed è sempre più in corsa per la zona Champions. Nonostante l'assenza di Milito, il Genoa ha dominato la partita e il Torino non è mai apparso in grado di contrastare il gioco dei rossoblù, spietati come al solito in casa. Le maggiori carenze dei granata si sono manifestate in attacco: una sola occasione da gol, peraltro su liscio di un difensore del Genoa.

Alle 20,30 l'Inter affronta il Cagliari a San Siro. La novità è Figo in campo dal primo minuto.

Genoa-Torino 3-0
Genoa
(3-4-3): Rubinho; Biava, Ferrari, Bocchetti; Mesto, Thiago Motta (42' st Milanetto), Juric, Criscito; Sculli, Olivera (15' st Vanden Borre), Jankovic (36' st M. Rossi). A disp. Scarpi, Papastathopoulos, Modesto, El Shaarawi. All. Gasperini
Torino (4-4-2): Sereni; Di Loreto, Natali, M. Pisano, Ogbonna (15' st Ri. Colombo); Abate, Dzemaili, Barone, Rosina; Bianchi (24' st Stellone), Amoruso (1' st Diana). A disp. Calderoni, Saumel, Vailatti, Ventola. All. Novellino
Arbitro: Damato
Marcatori: 18' pt Biava, 4' st Jankovic, 40' st Thiago Motta

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giovedì 8 gennaio 2009

Fondazione Genoa: tifosi contribuite al museo


La Fondazione Genoa, in un comunicato sul proprio sito http://www.fondazionegenoa.com/, ha lanciato un appello a tutti i tifosi per la realizzazione del museo permanente della società rossoblù.
All'iniziativa si può aderire in due modi. Si può apportare alla Fondazione il materiale storico (come cimeli, filmati, foto, spille, maglie) del Genoa: per informazioni in merito si può scrivere una email a museogenoa@fondazionegenoa.com oppure telefonare allo 010/5536711.
Se invece si desidera contribuire al "Museo di tutti i genoani" si può scrivere a info@fondazionegenoa.com oppure cliccare sul logo "Voglio contribure per il Museo" posto sul sito della Fondazione.

Marco Liguori

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Milito salta tre partite

giovedì 8 gennaio 2009

E' più grave del previsto l'infortunio del bomber rossoblu che starà fermo per alcuni giorni. Il Genoa rischia seriamente di perdere il bomber per alcune settimane e, oltre alla gara di campionato contro il Torino in programma domenica, potrebbe saltare anche la partita di Coppa Italia contro l'Inter e la successiva di Serie A contro il Lecce. Al giocatore, in seguito ai controlli specialistici effettuati in giornata, è stato infatti consigliato uno stop precauzionale. L'argentino è da qualche tempo alle prese con alcuni fastidi alla regione addominale.


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sabato 3 gennaio 2009

CALCIOMERCATO: GENOA, PREZIOSI "MILITO NON HA PREZZO"

(AGI/ITALPRESS) - Milano, 2 gen. - "Milito all'Inter? Il giocatore non ha prezzo". Enrico Preziosi, presidente del Genoa, frena ogni possibile offensiva del club nerazzurro, interessato all'attaccante rossoblu'. "Lo dico ai genoani, a Milito e all'Inter: il nostro centravanti non e' in vendita", ha detto Preziosi in un'intervista alla "Gazzetta dello Sport".
"C'e' stato un contatto con l'Inter, tra Branca e il nostro d.s., che me lo ha riferito. A lui ho gia' dato disposizioni di non intavolare alcun discorso. Non se ne fa nulla, il giocatore non si tratta neppure. Durante l'estate l'ho pagato 12 milioni, perche' il prezzo era 10, piu' un bonus derivante dal suo rendimento e in particolare dall'obiettivo dei 15 gol, che ha gia' praticamente raggiunto. Un'offerta incredibile quale sarebbe? Dovrebbe superare i 20 milioni, anche i 25 o i 30, ma neppure tutti quei soldi mi farebbero cambiare idea. Il discorso e' semplice e va oltre l'affetto e la stima per Milito. Al Genoa in questo momento non abbiamo un'alternativa, non mi riferisco solo al valore tecnico e alle capacita' tattiche di Diego, ma anche allo spirito con cui interpreta il suo ruolo di leader. Lui e' l'anima della squadra, sta bene al Genoa e il Genoa sta benissimo con lui. Non c'e' motivo per cederlo. L'Inter mette sul piatto Balotelli o di Adriano? Un discorso ridicolo. Non sara' certo con i prestiti che cambiero' idea, non ci sarebbero utili. Non mi riferisco ai nomi, io per esempio - conclude Preziosi - ho grande stima di Balotelli ma non lo accetterei come contropartita di Milito semmai lo vorrei come suo vice o come suo compagno d'attacco".


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